Consigliare terapie endodontiche (cure radicolari – devitalizzazioni) per prevenire un infarto può sembrare una forzatura, ma un giorno potrebbe essere la realtà. Questo è quanto emerge da un recente studio clinico pubblicato su Journal of Dental Research da John M. Liljestrand ricercatore presso l’Università di Helsinki (Finlandia). Lo studio ha evidenziato il legame tra le lesioni endodontiche (granulomi apicali) e le patologie cardiovascolari.
“La nostra ricerca – fa notare l’autore- evidenzia il ruolo scatenate delle infiammazioni croniche nella malattia cardiovascolare”.
Molti studi hanno da tempo evidenziato lo stretto legame tra parodontite e malattia cardiovascolare.
Visto che le lesioni endodontiche e parodontali hanno origine dagli stessi ceppi di batteri, il team di Liljestrand ha studiato il rapporto tra le lesioni endodontiche apicali e la malattia cardiovascolare osservando che:
- l’addensamento periapicale è correlato in modo statisticamente significativo con la coronaropatia cronica;
- la presenza di una o più rarefazioni apicali in denti non trattati si associa in modo statisticamente significativo a una sindrome coronarica acuta.
Un possibile legame tra le due patologie potrebbe essere il Porphyromonas endodontalis un microrganismo presente nelle lesioni endoparodontali e che si collega alla malattia coronarica in quanto in grado di invadere le cellule muscolari liscie e le pareti vascolari.
Due i suggerimenti che il dott. Liljestrand ci lascia:
- ai pazienti di sottoporsi periodicamente alle sedute di igiene e alle visite di controllo fondamentali per la prevenzione;
- ai clinici di porre molta attenzione durante le visite di controllo alle vecchie devitalizzazioni e alle otturazioni estese perchè in modo del tutto asintomatico possono celare lesioni sospette non diagnosticate.
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